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 IL SESSO DOPO IL PARTO

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MessaggioTitolo: IL SESSO DOPO IL PARTO   IL SESSO DOPO IL PARTO Icon_minitimeLun Mar 01, 2010 1:21 am

Sesso dopo il parto, si può?


Ritrovare l'equilibrio nella coppia
La nascita di un figlio è un meraviglioso terremoto che regala gioia ed emozioni immense, ma rivoluziona la vita e rimescola, giocoforza, gli equilibri di coppia. A tutti i neogenitori occorrono settimane, se non mesi, per trovarne di nuovi. Questo vale naturalmente anche per la delicata sfera erotica e sessuale.



MA QUALI SONO I TEMPI "GIUSTI" PER RICOMINCIARE A FAR L'AMORE?
"La raccomandazione tradizionale è quella di aspettare almeno 4-6 settimane prima di riprendere l'attività sessuale" risponde Giovanna Testa, docente di Ginecologia dell'Università dell'Insubria di Varese. È questo, difatti, il periodo necessario perché l' utero si stabilizzi e torni alle sue dimensioni normali, in caso di parto naturale (i tempi sono un po' più lunghi per il cesareo).
"Se il collo dell'utero non si è ancora ben chiuso - avverte Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati, di Milano - l'organo risulta più vulnerabile alle infezioni, che a loro volta possono ridurre o addirittura compromettere la fertilità futura". Tuttavia, se la coppia è monogama, sana, nessuno dei due partner è portatore di infezioni, e, soprattutto, se entrambi ne hanno voglia, non esiste un divieto tassativo a una ripresa più precoce della sessualità. Anche se ci sono altri motivi che "remano contro".
Per esempio, nella donna che allatta, la presenza di alti livelli di prolattina, un ormone che è un forte inibitore del desiderio.
"Se a questo aggiungiamo la carenza di estrogeni, che provoca una marcata secchezza vaginale, i rapporti possono diventare dolorosi e il desiderio può spegnersi del tutto e rimanere congelato fino alla fine del puerperio, tre-sei mesi dopo il parto, anche più a lungo se l'allattamento prosegue" spiega la ginecologa.
" Il dolore - aggiunge Testa - può essere un deterrente molto forte anche se la mamma ha subito l'episiotomia, il "taglietto" che viene praticato sul perineo per agevolare l'espulsione del bebè durante il parto e la relativa sutura; le cicatrici, infatti, specie se non del tutto guarite o infette, possono rendere i rapporti ancora più dolorosi".



CHE FARE, PER SUPERARE QUESTI PROBLEMI?
"Se la neomamma ha difficoltà, può e deve essere aiutata" risponde Graziottin.
"Per vincere la secchezza - aggiunge la ginecologa -, il medico può prescrivere estrogeni vaginali a basse dosi, che non interferiscono con l'allattamento e consentono la ripresa di una lubrificazione adeguata. Via libera anche ai gel lubrificanti che aiutano a recuperare un'intimità soddisfacente. Se, in più, ci sono le cicatrici dolenti dell'episiotomia, per ammorbidirle e facilitarne la guarigione si possono fare massaggi con olio di iperico o gel a base di aliamidi.
Da non trascurare anche la ginnastica riabilitativa del piano perineale, rimborsata dal Servizio sanitario nazionale, nei migliori ospedali, per recuperare al meglio la sensibilità e la tonicità dei muscoli vaginali, oltre che per prevenire l'incontinenza da sforzo, che può essere lo sgradevole "ricordo" di un parto vaginale".



E LUI, COME VIVE L'ARRIVO DEL "TERZO INCOMODO" CHE SI INTROMETTE NELLA SFERA INTIMA DELLA COPPIA? CHE ATTEGGIAMENTO HA DI FRONTE ALLA SESSUALITA' E ALLE EVENTUALI DIFFICOLTA' DELLA COMPAGNA NEL DELICATISSIMO PERIODO DEL PUERPERIO?
Certo, c'è chi "freme" per riallacciare i rapporti prima possibile, magari senza troppa attenzione verso le resistenze della partner; ma anche i papà hanno bisogno dei loro tempi. "Secondo studi recenti - spiega Graziottin -, in questa fase negli uomini si ha un calo di testosterone, e quindi anche del desiderio sessuale. Una scoperta interessante, che dimostra come la natura abbia in qualche modo provveduto a smorzare l'entusiasmo erotico maschile nel dopo-parto, al fine di rallentare le nascite.
Inoltre, si è visto che quanto più forte è il coinvolgimento parentale del padre, tanto più lui è disponibile a riprendere i rapporti con tranquillità".
All'estremo opposto, ci sono anche i papà che vanno in tilt, e i molti casi arrivano disturbi del desiderio e dell'erezione, eiaculazione precoce, depressione.
"Quando è così - conclude Graziottin - occorre rivolgersi al medico senza esitazione. L'aiuto è quasi sempre risolutivo, purché tempestivo; lasciare "incancrenire" il disinteresse sessuale può essere, invece, molto pericoloso".

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